Alberi in fiore, giornate un'ora più lunghe, rondini svolazzanti, i loro ricordini sul bucato steso. Annessi e connessi, piacevoli o meno, della primavera ormai entrata da un paio di settimane, a dispetto della neve vista oggi in tv e dell'acquazzone sardo di due giorni fa. Non so se capiti anche a voi, ma insieme alla natura anche la mia testa si risveglia, il mio umore migliora, così come la voglia di fare. Detesto l'inverno, non mi rispecchia. Fosse per me, rinascerei a marzo, trascorrerei i mesi uggiosi in altre latitudini, per far ritorno proprio adesso nella mia splendida terra. Cresce la voglia di passeggiate in riva al mare, aperitivi nella molle luce del tramonto, pic nic in città. In città? Insomma, non sarà proprio un Hyde Park, ma il nostro Monte Urpinu (il polmone verde di Cagliari, ci avevano insegnato alle elementari) si presta benissimo all'occasione. In pieno centro, tanti parcheggi all'ora di pranzo, tavolati in legno con panche (qui si può migliorare) e soprattutto vaste distese erbose.
Due settimane fa, mentre la città intera si riversava in un altro...polmone cittadino per una kermesse, noi ci siamo godute quasi in beata solitudine e semplicità questa meraviglia. Ribadisco, in semplicità. Non dimenticherò mai la visione di barche a motore, cariche di padelle, fornellini elettrici, sedie, tavoli pieghevoli, e tutto l'occorrente per un pranzo luculliano, con cui alcuni amici salernitani erano approdati, in una caletta vicino ad Amalfi, un Ferragosto di tanti anni fa. Non so voi, ma per me è questo il bello del pranzo al sacco: un menu semplice, colorato, informale. Da mangiare quasi, o tutto, con le mani. Ecco quindi il contenuto del nostro cestino: frutta, paninetti al latte, stecchi di verdure di stagione già pulita e lavata, e questo piatto furbo
Torta tartin di riso (cotto in precedenza): su strato di pomodori, primo strato di riso condito con olio e parmigiano, strato di mozzarella o formaggio molle dolce, altro strato di riso e pane grattugiato per completare. in forno per una mezz'oretta e poi, una volta, ribaltato, fatto raffreddare (sennò, al di là delle prevedibili ustioni, al momento del taglio si sfalderà).
Porzionata è l'ideale per un cesto da pic nic. Servita così com'è, risolve una cena e ai bambini piace molto. Infatti l'ho scovata in un libretto a sua volta scovato per caso
Basta - e ne vale assolutamente la pena - fare una capatina sul blog della sorprendente Natalia Cattelani, che conoscerete come chef de La Prova del Cuoco. Io no, l'ho conosciuta per i suoi post, la sua energia di mamma di quattro fanciulle, la sua fantasia nel rendere irresistibile al palato bambinesco ogni piatto, dal più semplice al più particolare, con un occhio sempre attento alla genuinità e all'equilibrio che nei pasti dei nostri piccoli non devono mai mancare.
E nel vostro cesto, cosa non manca mai...? datemi qualche idea, nel weekend vado di nuovo...in missione!
ps: anche se in ritardo, Buona Pasqua a tutti!