lunedì 2 gennaio 2012

2012, si comincia. In leggerezza!


Lo so, per essere la prima foto del 2012 potevo fare (e cucinare) di meglio. Qualcosina di più invitante, più colorato, più... Ma insomma, alzi la mano chi tra voi non ha esagerato un pelino a tavola, negli ultimi dieci giorni. E allora, in linea con tutti ma proprio tutti i tg di oggi, anche io mi unisco e inneggio alla filosofia della depurazione post capodanno. Un po' perché, malgrado i tentativi di ficcare verdure in ognuno dei menu o pietanze da buffet preparate ultimamente, il pinzimonio arrivava sempre allo stesso punto dei convivi. Troppo tardi.
Risultando impossibile trovare uno spazietto a quel gambetto di sedano o a un fiammifero di carota nel tutto esaurito della platea stomacale, i suddetti venivano inesorabilmente ricacciati alle logge del frigo. Una prima, una seconda e anche una terza volta.

Finchè, l'illuminazione. Passato di verdura! Niente di più semplice, rustico, ma anche confortevole. Patate, carote, zucchine come da grande classico dei recenti svezzamenti, più finocchio, sedano, foglie di lattuga un po' così, e un bel pezzo di zucca.

Preparo spesso creme e vellutate. Non solo perchè capaci di dare dignità a verdure e ortaggi un po' deperiti. Ma anche perché sanno proprio di inverno, casetta, caldo e famiglia. Un vero e proprio comfort food, da arricchire con formaggio gratinato, crostini, o semplicemente una spolverata di pepe nero.


Il libro delle zuppe minestre creme e vellutate (Ricettario) è stato il primo libro a comparire nella mia libreria di sposina, regalato dalla mia mamma con una dedica che, beh, potete immaginare, piena d'amore. Uno dei pregi del libro, oltre alla rilegatura a spirale, è costituito dalle pagine leggermente plastificate che fanno tanto comodo durante l'immersione del minipimer...
Suddiviso in quattro sezioni, il volumetto di Giunti Demetra copre l'intera gamma dedicata al piatto fondo. Dalle zuppe di cereali e legumi, fino alle minestre e minestroni, zuppe di pesce e vellutate di verdure tra le più classiche, propone anche abbinamenti insoliti e sanissimi. Al prossimo pollo bollito, tenterò la crema con l'avocado.

Una bontà anche per gli occhi è Vellutate di Véronique Cauvin per Guido Tommasi editore, con cui delizia e innova grazie anche alla proposta di versioni dolci e allo sdoganamento della vellutata come cibo esclusivamente invernale.
Assolutamente da sperimentare l'idea di servirle in bicchierini per dei buffet in piedi. Pratica e, naturalmente...leggera!

2 commenti:

  1. Confermo assolutamente, le tue vellutate sono eccellezionali :)
    E, tempo ancora questa settimana per superare l'epifania, con il freddo e la necessità di diminuire la quantità calorica da assorbire niente di meglio che passati di verdure caldi caldi, con un bel filo d'olio, dei crostini di pane abrustoliti nel forno e, per chi apprezza, una spolverata di pepe o di Parmiggiano... Buonissimi, sanissimi, purissimi!!!!

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  2. Parmigiano comunque si scrive con una "g"...però si pronuncia parmiggiano...soprattutto in sardegna!!! Grazie a chi di dovere per la correzione :-)

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