giovedì 29 dicembre 2011

Un...dolce regalo


Quest'anno, niente regali! Solo un pensierino ai bambini. Anzi no, dai, una cosina anche agli adulti. Purchè utile, però!!! Questo il tira e molla che si ripete, immancabilmente, alla prima domenica d'Avvento. Per due anni la caccia al regalo era finita (bene) ben prima di dicembre. In entrambi i casi, durante due viaggi in luoghi speciali, dove i vari souvenir d'artigianato locale (tessile, per lo più) erano stati acquistati in gran numero, con premeditazione natalizia.
Visto che quest'anno le ferie sembrano, loro sì, un miraggio caldo e rassicurante, l'ingegno casalingo ha preso il sopravvento: marmellata per tutti, così finisce presto e non lascia traccia! E di cosa, se non di arance che strabordano dai mercati?

Imboccata con decisione l'idea, ho preso la sporta. Direzione: mercato del mercoledì. Erano talmente belle, profumate che ho sorvolato sul trascurabile dettaglio di non aver mai preparato una marmellata.
Per non rischiare (leggi: assaggiare prima di condannare i malcapitati destinatari a un'esperienza gustativa indimenticabile - nel senso peggiore del termine), l'esperimento è iniziato a metà mese. Arance, zucchero, vasetti, coperchi, decorazioni. Ah, dimenticavo, tre sedute in piscina per allenare bicipiti, avambracci e polsi all'immane sforzo di girare una marmellata prima liquida, poi densa, infine... croccante. No, dai, non nascondiamoci dietro gli eufemismi per fare bella figura. Era proprio, inesorabilmente, terribilmente dura, ma così dura che a ribaltare la pentola non scendeva nemmeno un cristallo. Grazie alle amiche più esperte (su tutte la sposina Elisabetta) e a un po' d'acqua, l'ho salvata e finalmente invasata, per poi sottoporre la sottoscritta all'assaggio preregalo.Ce l'ho fatta, la foto sopra lo testimonia. L'ha scattata oggi, bravissimo, mio cugino Nicola (www.panvideo.it). Uno dei malcapitati, per l'appunto (infatti, dopo quattro giorni, il vasetto risulta ancora pieno :-).

La ricetta, certo più affidabile dell'esecutrice, era stata presa da uno dei miei classici preferiti, il cui titolo ogni volta mi dà speranza...


Cuochi si diventa. Le mille ricette di Allan Bay (Universale economica)

Lo confesso, è uno di quei testi intorno a cui avevo ronzato per anni, durante le incursioni in libreria. Sapete, come quelle cose che ogni volta tentano e che però non si comprano subito per non spezzare la magia di quel piccolo, innocente desiderio. Ebbene, dopo averlo corteggiato assai, un pomeriggio è piombato nel sacchetto e da lì sul comodino. Dove è rimasto a lungo, perché non essendo un illustrato va ragionato e gustato poco per volta. E perché Allan Bay è un piacere leggerlo, prima ancora che...imitarlo. I suoi volumi sono un tuffo nella tradizione culinaria italiana, quella seria. Che non rifugge le scorte di sughi e basi congelati, ma condanna senza mezzi termini le scorciatoie, le cotture facili (e temo, ahimé, anche la pentola a pressione). Per questo motivo lo inserisco tra i grandi classici: con lui, si è certi di portare in tavola una pietanza perfetta nell'esecuzione, nella cura messa nella scelta della materia prima, nella pazienza che sempre deve abbondare, in cucina. Anche quando si realizza una semplice marmellata di arance.

ps: dimenticavo, l'esordio marmellatesco mi ha fatto amare, e inserire nella personale wishlist, un volume bellissimo, che fa parte di una collana nuova e altrettanto spettacolare, edita da Guido Tommasi:


"Le basi delle confetture" inserita ne Il mio corso di cucina, è un manuale perfetto per chi, come me, si è appena addentrato nel meraviglioso e profumato mondo marmellatesco. Con l'aiuto di spiegazioni dettagliate e illustrate nel dettaglio, si va dalle confetture e marmellate (non è la stessa cosa, lì viene ben spiegato) classiche, a quelle salate, fino alle caramelle gommose e, sorpresa...croccanti!!!. Allora davvero c'è speranza anche per me!

3 commenti:

  1. Complimenti Clara, hai unito il piacere di preparare la marmellata a quello di fare un dono, senz'altro gradito, alle persone care!

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  2. Brava Claretta, riesci a fare di una semplice marmellata un poema!

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  3. mi ricordo di quella marmellata, anche perchè per salvarla avevi chiesto a me l'aiuto di una certa persona esperta in marmellate :) meno male che poi te la sei cavata :) aspetterò di assaggiarla, magari nella prossima cena (senza mezzo pacco ;-))!!!!!!!!!!

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