sabato 3 dicembre 2011

Pasta di zucchero, e si torna bambine

"Altro che massaggi, ragazze: iscrivetevi a un corso di cucina". L'invito, lanciato dalla bravissima e simpatica foodblogger Ilaria Mazzarotta (di cui vi parlerò più avanti), è piombato dritto dritto sulla mia scrivania. Impossibile non raccoglierlo! Più difficile realizzarlo.
Primo passo, rassegnarsi: Cagliari non è Milano e, se oggi è meglio che in passato, i corsi restano ancora pochini. Secondo, selezionare: la qualità anzitutto. E poi durata, orario, distanza da casa, impegni bimbeschi in coincidenza. Insomma, ci siamo capite, tutto ciò che una mamma lavoratrice deve considerare prima di prendere impegni per sè.
Dimenticavo, terzo: cucinare o no. Penso che un corso dove poter pasticciare anche da sole, sperimentare di fronte allo chef e realizzare con lui i manicaretti previsti, abbia un valore aggiunto.
Ed ecco fatta la scelta: una quattro lezioni sulla pasta di zucchero, tenuto dalla bravissima chef Valentina Pellegrini presso l'associazione Corsi e Corsi Coccodé a Castello, animata dall'infaticabile e gentilissima Anna Maria Gannau (secondo valore aggiunto: per raggiungere la sede, si passeggiata tra le viuzze del nostro quartiere storico, di una bellezza maestosa e commovente). Tralasciando ehm i miei costanti ritardi, ho scoperto un mondo magnifico. Un candido, morbido impasto da modellare, trasformare nelle forme più impensabili. Un ritorno al passato, a quel Didò che tanto mi piaceva da bambina. Una sensazione di gioia semplice che ho letto anche negli sguardi delle mie compagne di corso. Ed ecco cosa sono riuscita a realizzare alla terza lezione:


Dentro, il famoso Pan di Spagna già citato nel post passato, bagnato con succo alla pera diluito e farcito con la crema al latte di mamma (500 ml di latte, 2 cucchiai di farina, 2 di zucchero, scorza di limone da aggiungere alla fine, quando la crema è diventata tale). Fuori, un guscio candido di pasta di zucchero, arricchito da decorazioni dello stesso impasto, ma colorato e tagliato con le formine o, nel caso dell'orsetto, modellato direttamente con le mani (e attaccato in modo un po' maldestro: all'arrivo a casa, il poveretto si era ribaltato dalla tortina, perdendo tutti gli arti...).
Per chi, come me, si cimenta già o vuole avvicinarsi a questa magnifica tecnica di decorazione, il libriccino Sugar Animals (Twenty to Make)


è l'ideale per realizzare decorazioni semplici ma di grande effetto, che stanno a pennello su una torta di compleanno per bambini. Purché ci arrivino, al giorno del compleanno. Ai piccoli piacciono fin troppo (zampotte comprese)!

5 commenti:

  1. eheheh ti sei super lanciata col blog... bravvaa :)
    ora però vogliamo libri sui primi, i secondi, di carne e di pesce.... :)

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  2. Ciccia, hai creato una torta deliziosa, sei stata bravissima! Adesso non ti resta che passare a me i tuoi praecepta! Terro' anche presente l'idea del libro...potrebbe essere un interessante regalino!

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  3. ho scritto bravva.... nooooooo oscenitààààààà!!!!!!
    *brava*

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  4. penso che di doti ne abbia tante... sei una ragazza dolcissima e anche una brava pasticcera hai fatto in 1 ora quel tenerissimo orsetto. Ti faccio tanti tanti in bocca al lupo per il tuo blog vedrai sarà un successo!! P.S. se ti servono delle ricette chiedi pure:))

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  5. Brava Clara, che carina la tua torta!!

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