sabato 4 febbraio 2012

Cuor polenta

Ah, finalmente freddo e finalmente polenta. Era da luglio che non ne mangiavo un po'. Da luglio???? sì, esatto. Da metà luglio, per la precisione. Non certo con i venticinquegradiall'ombra cagliaritani, non sono ingorda a tal punto. Bensì con i tre più nevischio del rifugio Città di Cirie, Piemonte, ultimo appiglio italiano prima di scavalcare in Francia. Ebbene, ogni nostra piccola fuga estiva in Valle di Lanzo non può prescindere da una cena ad alta quota. E dalla polenta. Bianca, taragna con toma, rossa con spezzatino di camoscio.

Lungi dal replicarla in tutta la sua alpina bontà, ho però voluto dare fondo agli ultimi due mesi di sforzi in piscina. Quindi, messa al bando (già da tempo in verità) la polenta istantanea e tutti i grumi annessi e connessi, ho - ahi bicipiti e polsi miei - scelto la tradizione. Cinquanta, ripeto cinquanta minuti di cottura, per scodellare la bramatissima bramata con uno spezzatino di cinghiale e funghi porcini, per noi. E, per le bimbe, versione più leggera, sardissima e...decorata.


Cotti 250 g di polenta in mezzo litro di acqua salata (e girata per circa 50 minuti), si stendono su un canovaccio pulito e di uniforma la superficie con una spatola, tanto da darle uno spessore di 1 cm circa. Una volta raffreddata, con uno stampino si ricavano (o, se avete molta voglia di pulire la cucina, è un'operazione che possono fare anche i piccoli mangioni) tanti cuori e si dispongono in più strati in una pirofila velata di sugo semplice al pomodoro, alternando ogni strato con sugo quanto basta, pezzetti di formaggio dolce (qui usiamo il Dolce Sardo, ma va bene anche il Bel Paese, l'Asiago, qualsiasi versione molle che si sciolga con il calore) e parmigiano grattugiato. Una volta terminato di...stratificare, si mette in forno a 170°, giusto finché il formaggio non si è sciolto.

Questa ricetta non prevede il consueto abbinamento con un libro. Con questa infatti partecipo al mio primo contest "A prova di bimbo", promosso dal ricchissimo blog Diario di Cucina.


3 commenti:

  1. Ahahahah!!!! Siiiiii che buona quella polenta a Ciriè!!! Polenta concia e polenta con lo spezzatino x le monelle che l'hanno lasciata quasi tutta!!! Devo dire che non essendo un piatto sardo comunque, si usa anche da noi ormai, anche i miei nonni l'hanno spesso preparata col sugo fatto con gli ossibuco!!! Buonissima!!! Per la felicità di Giulia x altro che la odia ;)!!!!
    In Val d'Aosta l'ho mangiata pure concia e con la selvaggina...
    In Trentino invece con formaggio funghi e salsiccia.....DA REPLICARE!!!!!

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  2. Ciccia, mi hai fatta morire dalle risate! E che bei cuoricini polentosi!!!

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  3. Una ricetta che incanta il cuore!!!!

    Grazie del bel contributo e buona domenica

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