domenica 15 gennaio 2012

Spesa del mercoledì, come acquistare...un po' di pace!

Tempo di tornare ai soliti ritmi. Sveglia presto, lavacri vari, asilo, lavoro. Eccetera eccetera eccetera (le mamme in lettura sapranno già benissimo cosa la sfilza degli "eccetera" nasconda, per cui non giro il coltello nella piaga). Tra le abitudini riacquisite nei giorni post festam, la spesa del mercoledì al mercato rionale. La mattina presto, non solo per evitare la ressa delle ore undici. Più di quella, giocare d'anticipo permette di evitare le seguenti tipologie di colleghi, anzi concorrenti di acquisti.

Numero unolo smemorato: quello che sta per concludere e, puntualmente, si ricorda di aver dimenticato quel kilo o mazzetto. La speranza è che il suo "ah, mi scusi, anche..." non si ripeta per la decima volta. E che non scorga i tuoi occhi al cielo

Numero due, il furbetto: l'eliminacode è un lusso, al mercato all'aperto. Più frequente quindi lo scavalcacode, incarnato in genere nel marito frettoloso che non vede l'ora di portare a termine il noioso compito della spesa per la consorte. Per raggiungere l'obiettivo, ogni mezzo per lui è lecito. Anche, appunto, superarti con fare disinvolto, qualche gomitata e una splendida faccia da schiaff...ehm da gnorri.

Numero tre, il parsimonioso: interrompere a più riprese la spesa altrui per chiedere un prezzo, nonostante sia bello scritto con pennarello sulle classiche buste di carta, non dà diritto a uno sconto. Punto e basta.

Bene, confidando nel calo della sindrome Pazzia Da Acquisto Natalizio, da cui non scampa il settore alimentare, mercoledì scorso ho affrontato la missione mercato. Accompagnata da un valido aiutante.

A parte qualche tentativo di ribaltamento (di seguito capirete perché) il regalo natalizio dei miei genitori, il fashion trolley da spesa dell'altrettanto bellissimo negozio cagliaritano Il Gatto Sognatore ha funzionato a meraviglia. Per la mia schiena, anzitutto. E per i miei sensi. E' più forte di me, il quadrettato spento mi fa star male. Infatti, fino alla settimana scorsa, preferivo usare i bustoni dei supermercati, con il difettuccio di procurarmi piaghe alle braccia.

Perchè? Ve lo spiego subito, il perché: malgrado la lista diligente che mi accompagna, ogni mercoledì torno con il carrello stracarico (da cui i tentativi di ribellione sopra illustrati) di frutta e verdura fresche non previste. Che fanno tanto bene. Quindi impossibile rinunciare a 5 kg di arance per spremuta, una dozzina di kiwi. Pomodorini, carciofi (e ti perdi l'offerta del mazzo da dieci?! Giammai!), finocchi (idem), sedani. E poi una brassicacea a rotazione per tutta la famiglia. E l'immancabile mazzo di basilico e prezzemolo. Guai invece, in questo periodo, a fragole, uva e tutto quello che non è di stagione. Preferisco gustarlo vero, al momento giusto, e assaporarlo già nell'attesa.

Il problema poi si presenta al rientro a casa, per conservare al meglio ogni prodotto e organizzare la scansione del suo utilizzo a seconda dei tempi di deperimento. Avere in casa un esperto di HACCP aiuta, così come I trucchi del mestiere (Comefare)



Un testo incontrato per caso che, come spesso accade, mi ha conquistato dalla copertina. Il contenuto si è mostrato utilissimo, pagina dopo pagina. Mi ha svelato segreti, tecniche di conservazione e cottura cui davvero non avevo pensato. L'autore, poi, è una garanzia. Per quanto non guardi molta tv, quindi lo conosca davvero poco, Gianfranco Vissani è un'autorità e il suo modo di porgersi anche tra le pagine lo conferma. Con concretezza, senza affettazione, lo chef umbro firma per Mondadori un manuale davvero utile per districarsi nella vita in cucina di tutti i giorni. Per cavarsela invece nei meandri dei mercati, be', quella è un'altra storia...

4 commenti:

  1. Io non sono una mamma, però le buste piene della spesa me le sobbarco anche io...senza carrellino bellissimo (io preferivo quello viola) della spesa...
    Posso aggiungere il Numero quattro??
    Numero quattro, la nonnina con le monetine: scena alla cassa, cassiera: "signora sono 23,78 €!", vecchietta toglie fuori due banconote, 20€ e 5€... La cassiera che non ha voglia di dare il resto esclama: "Ha mica 78 centesimi???" E la vecchietta tzurba e rimbambina: "controllo..." Nooooooooooooooooooo..... Allora tira fuori il porta monete e comincia, attraverso i due fondi di bottiglia che ha per occhiali, a rovistare tra le monete... Dopo 20 minuti, che la coda dietro ha apparecchiato un barbeque, si arrende ed escala: "Controlli lei!!!" e la cassiera tira fuori le monete, prende tre quattro monete da due € e dice: "Ok signora, ho trovato i 78 centesimi..." E le rende i 2€ della differenza tra 23,78 e i 25,78 sborsati...

    ps: frutta e verdura sempre di stagione ;)

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    1. ahah, è vero: il mitico borsellino in pelle stantìa, quelli con la chiusura che ci lasci sempre le dita dentro...e la calma olimpica di lei, che conta le monetina e rimembra i bei tempi andati della lira "che era molto più comodo, ricominciare così...alla mia età..." inseriamo a pieno merito la nonnina nell'elenco incubo!!!

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  2. *tzurpa e rimbabita....
    scusate l'ho scritto tardi!!!

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  3. uh, allora è arrivato il magnifico carrellino! io lo sto ancora aspettando... ma sono fiduciosa! unico inconveniente, come dici tu, tendere a stracaricarlo!

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