domenica 29 gennaio 2012

L'arte in cucina

Lo confesso, l'arte contemporanea non è il mio forte. Vuoi perché con un solo esame e ahimé nessun approfondimento successivo, anche la scintilla più splendente si affievolisce. E vuoi perché, in fondo, sono e mi sento medioevalista.
Devi sempre divagare, Clara? starete pensando. Alla faccia delle cinque "w" del cappello giornalistico, che sono il mio pane quotidiano. Tranquilli, siamo in tema. E vi spiego subito il perché. Mentre appunto io non stravedo per gli artisti dai primi Novecento in su (mentre mi incanto davanti ai mosaici parietali di Roma e Ravenna, agli affreschi di Giotto a Padova e al Simone Martini di Siena...ok, ok, torniamo al nostro post), mio padre sì. A modo suo. Con varie repliche di Modigliani appese alle pareti di casa - che, vista la smilzaggine, un po' ci somigliano e ci può stare - e con i...periodi. Qui, di artistico, c'è solo il nome. Dal buon Picasso il mio buon papà ha preso l'idea di variare il suo...stile a tavola. Fedelissimo al credo della filiera corta, e dei prodotti di stagione, è un vero creativo con le spezie, scoperte per necessità dopo il bacchettamento del dottore per il troppo sale. In principio fu il semplicissimo peperoncino rosso, spruzzato un po' di là, un po' di qua per circa due settimane. Poi l'origano. La maggiorana. Un mix bomba per spaghetti. Tutti applicati per un periodo medio di quindici giorni, per vedere l'effetto che fa, su (quasi) ogni pietanza. Con un finale che gli fa onore: mangia sempre tutto. Se per non dare soddisfazione alle nostre facce perplesse, o perché sia buono davvero, non è dato sapere.

Ebbene, oltre alla smilzaggine ho preso da lui anche questo. Solo che non mi fermo alle spezie. Quando un prodotto è di stagione, non bado alla quantità: si va giù pesante, e si prova in mille versioni.

Vediamo se indovinate in che periodo sono adesso...

  

Ehm, no, non è il periodo dolciario (quello è perenne), bensì quello della RICOTTA. Non so se oltre Tirreno sia fresca, cremosa, di mille qualità come qui in Sardegna, dove esplode in tutta la sua versatilità e dolcezza da novembre ad aprile.
La crostata qui sopra, frutto delle serate romane post master, è meravigliosa tiepida, spruzzata di zucchero a velo e di topping al cioccolato. Si fa cuocere in bianco la pasta frolla, lasciandola un po' crudina. Una volta raffreddata, si completa con l'impasto (250 g ricotta - io per i dolci solo capra, se si trova -, 2 uova, 100 g di zucchero, altrettanti di gocce di cioccolato o cioccolato fondente tritato), striscette di pasta frolla, e via di nuovo in forno a 180°, finchè l'impasto si addensa, si gonfia e diventa doratino (circa dopo 25-30 minuti). Nota bene: per gustarla appieno è meglio non farsi prima la coda alla vaccinara.

Tornando alla ricotta, se la voglia di fare la torta non c'è, in periodo di allattamento (e anche dopo) ho scoperto quanto sia buona semplicemente in tazza, con un filo di miele millefiori...un vero comfort sweet!

La ricotta sarda non è presente nel volume che abbino oggi al mio post, che comunque è molto carino per chi, come me, ama conoscere anche la cultura gastronomica dei luoghi che visita in viaggio.
                                                    
                                                                   Turisti per cacio


Edito da Newton Compton, porta la firma esperta di Laura Rangoni, autrice tra l'altro di un bel volume sulla cucina sarda di mare.
Pratica la suddivisione in formaggi freschi, a pasta molle,  da taglio a pasta semidura e dura, erborinati che permettono di entrare nel vivo delle diverse tradizioni casearie italiane, e di quelle nei principali paesi europei. Oltre alla descrizione di ogni formaggio e ai dettagli sulla sua lavorazione, ogni paragrafo è completato da ricette a tema, per utilizzare al meglio ogni prodotto locale e non. Impossibile lasciarmelo sfuggire!

E pazienza se di ricotta, nel libro, c'è solo quella romana. Quasi quasi scrivo all'autrice, perché pensi al bis! 

12 commenti:

  1. woow questo post mi piace un sacco... l'abbinamento con l'arte e le spezie di Giorgio è davvero originale :) Anche io sono uno speziomane, e la cosa bella è provarne sempre di nuove nei piatti per vedere se cambiando le spezie cambia il sapore in meglio...
    La ricotta Sarda, credimi è unica, per lo meno nell'Italia del Nord è raro trovare ricotta così buona, mentre al sud è meno difficile...

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    1. uno dei prossimi post tratterà di una delle mie spezie preferite, stai in allerta!! vedi, nel mio tour ricottesco una tappa in Puglia ci vorrebbe proprio!

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    2. siiiii dai!!! organizziamo un viaggetto tutti insieme... tottusu in cambarara!!!!!!! Tra lu sule lu mare e lu jentu...

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  2. Clara scrivi troppo bene, se poi scrivi di arte ancora di più! GIULIA!

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    1. Giulia!!! Grazie :-) allora mi farò frullare qualche altro abbinamento...storico - artistico! si accolgono suggerimenti!

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  3. Tra una infornata ed un'altra intravedo una notifica sul mio profilo e mi trovo a leggere il tuo intervento: dopo aver inpilato una ottima zuppa inglese, semplice ma gustosissima, mi accorgo che sul tavolo giace una rimanenza di tre albumi gelatinosi, pronti a morire nello scarico del lavandino. Non sia mai, ovvio! Allora la genialata di fine domenica, piovoso e umido: le meringhe! Sono in fase finale, infornate e mandorlate... ti dirò più tardi di cosa è venuto fuori!

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    1. Brava amica! citando l'arte e l'università non potevo non mandarti questo post! sull'uso degli albumi, poi...guai allo scarico!!!io faccio spesso il rotolo di meringa farcito con panna, oppure la mousse al cioccolato. fammi sapere come vengono le tue, ho giusto un po' di mandorle natalizie da smaltire. e guarda che sto aspettando l'appuntamento per fare insieme la scorta di ravioli!!!

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  4. Vediamo se stavolta riesco a commentare! Ho notato che in un mese e mezzo sono cambiate alcune cose nell'impaginazione dei commenti, forse e' questo che mi ha creato qualche difficolta'.
    Che bel post ciccia! Quanto amo le spezie e le erbe aromatiche...il mio balcone ha gia' l'aspetto di una foresta pluviale...pensa di cosa sarei capace se solo avessi un giardino!
    La crostata di ricotta e cioccolato la adoro, cioccolato rigorosamente fondente e ricotta caprina o mista. Prova anche la mia versione se ti fa piacere...io la tua la provero' la prossima volta che organizzero' una cenetta con amici!

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  5. confermo, nel Salento è squisita.

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    1. ah bene, visto che anche tu confermi (benvenuto/a sul suo mio blog!!!)raccogliendo l'invito di Enrico, propongo un pellegrinaggio primaverile in Puglia....

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  6. a proposito di ricotta..io,da sarda non posso che amare e osannarei nostri prodotti,specie ora che vivo al nord-e, MA sulla ricotta, ragazzi, non ci sono discussioni che tengano! in Puglia, i latticini sono una tale delizia, che sono chi li ha provati in loco, può comprendere.
    w le spezie, anche io, speziomane accanita!
    ciao Clarè

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  7. Clara, ti ho mai detto che vado pazza per la ricotta? e negli ultimi anni sono diventata, più in generale, un topolino! Peccato che con la mia intolleranza al lattosio mi debba limitare alquanto...

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